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PSI VII 757
Barnabae Epistula, IX, 1a - 6

 

 

Materiale:
Papiro
Lingua:
Greco
Genere:
Apocrypha
Provenienza:
sconosciuta 
Datazione:
IV  sec.  d. C.
Formato:
Codice 
     
 
Descrizione
CONDIZIONI ATTUALI DEL FRAMMENTO
Frammento papiraceo proveniente dal foglio di un codice in cui la faccia scritta contro le fibre precedeva l'altra scritta lungo le fibre. La scrittura è disposta a piena pagina su entrambe le facce. Rimangono porzioni dei margini interno (verso) di cm 1,3, esterno (recto) di cm 1 e inferiore di 0,8 cm.

RICOSTRUZIONE BIBLIOLOGICA
I dati permettono di ricostruire un numero di [21] righe per pagina (tra l'ultima parola del recto e la prima del verso, infatti, risultano omesse 20 lettere, corrispondenti a una riga). Dal momento che ciascuna riga è pari a circa 4/3 del dato attuale e che una riga di scrittura unitamente all'interlinea misura ca. cm 0,7, le dimensioni della superficie scritta possono valutarsi in cm [7] x [15]. Per quanto riguarda le dimensioni della pagina, la conservazione dei margini permette di ricostruire la larghezza, pari a cm [9].

 


Condizioni attuali
Recto
Verso
Frammenti
1
Dimensioni (cm):
6,5 x 11,5
Margine superiore:
Margine inferiore:
0,8
Margine interno:
1,3
Margine esterno:
1
Colonne di scrittura: 1
Righe per colonna: 20
Intercolumnio:
Numerazione: No
Note marginali: Si


Ricostruzione bibliografica
Fogli:
   
   
Dimensioni (cm): [9] x []
Margine superiore:
Margine inferiore: 0.8
Margine interno: 1.3
Margine esterno: 1
Colonne di scrittura: 1
Righe per colonna: [21]
Intercolumnio:
Superficie scritta (cm): [7] x [15]
Numerazione: ?
 
Bibliografia
G. Vitelli, PSI VII, pp. 40 - 43; R. A. Kraft, VChr, 21 (1967), pp. 150 - 163.
 
LDAB: 452 Pack:
Mertens/Pack: Van Haelst: 626
Allen-Sutton-West: Aland AT:
Aland NT: Nestle-Aland:
Marganne: Rahlfs:
 
Turner, Typology, p. 129 nr. 503a; Pap.Flor. XXX, p. 32.


Commento
SCRITTURA E IPOTESI DI DATAZIONE
Sul margine interno, in corrispondenza della r. 16 del verso compare un delta sopralineato, indicante una soluzione di continuità testuale di cui il testo a noi noto non presenta tracce.
Lo scriba fa uso di abbreviazioni di nomina sacra e di una complessa punteggiatura (punti fermi: rr. 3, 6, 9, 10, 13 del recto; rr.4, 6, 10, 11, 12, 16 del verso; punti in alto: r. 8 del recto; rr. 9, 18 del verso; compare anche una non perspicua linea orizzontale dopo martyrion, alla r. 16 del recto). Sono presenti una paragraphos tra le rr. 16 e 17 del verso e correzioni interlineari soprascritte alle rr. 5 del verso e 5 del recto.
La scrittura è una informale ad asse inclinato a destra, caratterizzata dal modulo quadrato e dal tracciato angoloso. Il ductus corsivo è responsabile di numerose legature: particolarmente diffuse quelle tra epsilon e alpha + iota. Da notare il tracciato di alpha – sovradimensionata e quasi sempre caratterizzata da occhiello schiacciato e allungato nell'interlinea inferiore – e di ypsilon – rigida e arcaizzante, in tre tratti.
In base al confronto con il POxy. XXXIII 2656 (del IV secolo d.C., POxy. LXIV, pl. IV; Turner, GMAW, 43), che mostra una scrittura dal tracciato meno rigido, si conferma la datazione al IV secolo d.C. proposta dall'editore principe.

 



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