La papirologia giuridica italiana e il BIDR: storia di un sodalizio
e di una straordinaria avventura scientifica
*
Un
giorno Livia Migliardi, come per farmi notare una cosa per
lei assolutamente ovvia, mi disse: "è sufficiente sfogliare
i primi tomi del BIDR (Bullettino dell'Istituto di diritto
romano, l'autorevole rivista fondata da Vittorio Scialoja
nel 1888 ndr), per avere una esplicita conferma di come ai
primordi della scienza papirologica in Italia siano stati
proprio i cultori del ius di Roma ad offrire un fondamentale
contributo alla nascente disciplina attraverso i numerosi
interventi sugli antichi materiali che in quegli anni venivano
copiosamente ritrovati e pubblicati"
1.
Queste parole sulle prime sollecitarono la mia curiosità e
mi ripromisi di trovare il modo per approfondire il tema;
sarei infatti ritornato dopo qualche anno sull'argomento2
mentre poco dopo, durante la presentazione del volume Altri
Scritti Giuridici di Mario Amelotti3
, il prof. Rosario Pintaudi
mi propose di curare una sezione che si occupi di papirologia
giuridica su questo stesso sito dell'Accademia Fiorentina
di Papirologia e Studi sul Mondo Antico.
E'
allora mia intenzione qui ripercorrere in maniera unitaria
quella che, da un'intuizione di pochi ben oltre un secolo
fa, divenne in seguito, come ho voluto scrivere nel titolo,
una straordinaria avventura scientifica. Verranno allora pubblicati
su questo sito tutta una serie di articoli di argomento papirologico,
usciti nei primi decenni di BIDR al fine spero utile di una
fruizione da parte degli studiosi e dei cultori delle materie
antichistiche.
Fin
da subito però vorrei sgombrare il campo da ogni dubbio circa
una impossibile competizione tra la papirologia giuridica
e la papirologia tout-court, poichè la prima costituisce solamente
una branca della seconda pur nella sua autonomia e peculiarità
di studi. Restando dunque valida l'affermazione di Mario Amelotti
secondo il quale la "papirologia documentaria è in larga misura
papirologia giuridica"4 se di primati di quest'ultima si può
parlare, allora tanto di più la papirologia giuridica avrà
dato il suo efficace contributo allo sviluppo della più ampia
e da tutti gli interessati perseguita, scienza dei papiri.
Assieme
dunque ad alcuni lavori di Ilario Alibrandi5
, "l'ultimo dei
romanisti classici" come venne definito
6
, fu quindi proprio
lo Scialoja, in un primo tempo con pubblicazioni sparse7
,
poi dalle pagine del BIDR, il primo in Italia ad occuparsi
di papirologia nel significato più ampio del termine, non
solo papiri dunque, e non solo Egitto, tanto è vero che il
primo articolo della prima annata parla di tavolette cerate
pompeiane8
, continuando comunque poi con il Fragmentum de
Formula Fabiana, proveniente dall'Egitto9
.
Negli
anni successivi non tardarono i primi contributi di altri
colleghi giusromanisti quali Contardo Ferrini, il quale tra
l'altro fu l'editore italiano della Costituzione degli Ateniesi
di Aristotele10
, da poco scoperta11
, mentre poi dal numero VII del Bullettino, del 1894, sarà
tutto un susseguirsi di articoli di argomento papirologico
come quello ad esempio sui dediticii12
da parte di Luigi Cantarelli, che grande risalto avrà qualche
tempo dopo, quando verrà appunto pubblicato il papiro della
Constitutio Antoniniana, ma su questo si tornerà in seguito.
Sempre
in quel periodo, con il lavoro sul testamento di Caio Longino
Castore, lo Scialoja aprirà il grande filone di studi italiani
sul testamento romano13
, un settore di ricerca dapprima portato avanti contemporaneamente
alle nuove scoperte, in seguito sviluppato in ampie visioni
di insieme e giunto fino ad oggi.
Nel
frattempo arrivava il primo contributo da parte di un egittologo,
Giuseppe Botti, che nel 1894 pubblicava il Papiro Cattaoui14
;
ecco allora che circa questo importante documento giudiziario
lo Scialoja presenterà le sue interpretazioni e proporrà le
sue ipotesi sul problema del matrimonio dei soldati romani,
sempre auspicando nuove e risolutive pubblicazioni di papiri15
.
E nuove pubblicazioni di papiri incominciarono proprio in
quegli anni, come dimostrerà lo stesso studioso con l'annata
IX del Bullettino parlando fra gli altri dei lavori di Grenfell
e Hunt ad Oxford e di Wessely e Mitteis a Vienna16
.
Tutto
questo succedeva prima che il grande grecista Girolamo Vitelli,
nel 1900 sulla rivista "Atene e Roma", lanciasse il famoso
appello17
affinché anche l'Italia potesse ottenere parte del
materiale papirologico rinvenuto in Egitto come gli altri
paesi "civili" o pubblicasse il suo primo papiro18
; in particolare l'appello venne ribadito quasi istantaneamente e contemporaneamente
dallo stesso Scialoja19
e da Roberto De Ruggiero, il quale
espresse queste medesime idee illustrando la cosiddetta "petizione
di Dionisia"20
.
Il
documento, vero memoriale di difesa di Dionisia, è come un
compendio di tutto il processo, del quale riassume i singoli
stadi riportando le ragioni addotte dalle parti, le disposizioni
di legge, gli editti e i responsi dei giureconsulti da questi
invocati a sostegno delle loro ragioni, i provvedimenti presi
nelle varie fasi.
Sarà
davvero il De Ruggiero, attraverso lavori come gli "Studi
papirologici sul matrimonio e sul divorzio21
" o sul Papyrus Bruxellensis 122
, un lungo registro amministrativo che gettava finalmente
luce sull'ordinamento della proprietà fondiaria nell'Egitto
romano, a seguire l'esempio dello Scialoja nei primi anni
del Novecento, contribuendo a mettere in luce i risultati
che l'indagine sui papiri poteva dare allo studio dei diritti
antichi.
Bisogna
inoltre ricordare che proprio in quegli stessi anni e nelle
stesse annate del Bullettino un altro importante giusromanista
pubblicherà alcune ricerche suggerite dai materiali egiziani:
si tratta di Emilio Costa che dedica la sua attenzione ai
contratti di affitto conservati nelle fonti papirologiche23
e partendo da un contratto di prestito, restituito da un papiro
fiorentino che già gli aveva suggerito interessanti osservazioni24
,
affronterà il tema più generale dei Mutui ipotecari greco-egizi
25
. Subito dopo, un ancor giovane Vincenzo Arangio-Ruiz sceglierà
di percorrere e non più abbandonare la strada che i papiri
stavano aprendo. Nel 1906 egli recensirà il primo volume dei
papiri di Lipsia26
e pubblicherà a Napoli il libro sulla successione
testamentaria secondo i papiri greco-egizi27
.
In
quello stesso anno si tornerà a parlare di papirologia giuridica
questa volta latina con uno scritto di Antonio Marchi su alcune
tavolette cerate conservate al Museo del Cairo28
, contenenti
fra l'altro l'honesta missio ottenuta da un soldato delle
milizie ausiliarie di cavalleria di guarnigione in Egitto,
notevole per una serie di particolarità che non si incontrano
negli altri diplomi militari, a partire dal fatto che non
lo si ritrovi inciso su bronzo. In seguito l'Arangio-Ruiz,
sempre sul Bullettino, curerà una vera e propria Rivista di
papirologia giuridica29
.
Questa
nel panorama nazionale sarà una vera e propria novità e anche
se avrà una durata limitata merita comunque uno sguardo più
da vicino; infatti quelli erano gli anni in cui il materiale
papirologico verrà più intensamente pubblicato non raggiungendo
mai più tali livelli.
Sempre
nello stesso periodo, nella piccola collezione papirologica
custodita nella città tedesca di Giessen, veniva riconosciuto
il documento (P. Giss. I, 40) che restituiva al mondo, insieme
ad altre costituzioni antoniniane, il famoso editto sulla
cittadinanza. La notizia venne tempestivamente colta dall'Arangio-Ruiz
sulla Rivista30
, mentre altri studiosi italiani quasi da subito se ne occuperanno31
. Tra gli altri lavori in ambito papirologico, meritano di
essere ricordati gli studi di Filippo Vassalli sui frammenti
di un indice del Digesto, che un papiro ritrovato ad Ossirinco
nel corso di scavi italiani aveva restituito32
. Ma questi sono solo alcuni esempi di quello che si potrà
trovare qui di seguito. Auguro buona lettura.
Marco
Rolandi
Estratti
dal "Bullettino dell'Istituto di Diritto Romano"
Immagini
Putortì
|
*
Si ringraziano
la prof.ssa Livia Migliardi Zingale per i preziosi suggerimenti
e il prof. Rosario Pintaudi per avere gentilmente messo a
disposizione su questo sito una sezione riguardante la papirologia
giuridica. Un riconoscimento particolare al Dott. Pierpaolo Borghesi per la parte tecnica.
1
La
specialista del diritto romano e della papirologia giuridica
stava allora preparando il suo intervento per i cento anni
dalla nascita di Orsolina Montevecchi (ricordata attraverso
un convegno dal titolo Aspetti di civiltà antiche attraverso
i papiri. Giornata di studio nel centenario della nascita
di Orsolina Montevecchi 18 marzo 1911 - 18 marzo 2011, organizzato
dalla Facoltà di Lettere e Filosofia, Facoltà di Giurisprudenza,
Istituto di Filologia Classica e di Papirologia, Istituto
Giuridico dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano),
nella cui versione autografa, Orsolina Montevecchi, i papiri,
il diritto romano, ho anche rinvenuto con poche modifiche
una citazione di queste parole.
2
Cfr.
M. Rolandi, La papirologia giuridica in Italia dagli albori
alla seconda guerra mondiale (in corso di stampa), relazione
tenuta al XV Convegno di Egittologia e Papirologia (Siracusa
12-15 dicembre 2013). Questa introduzione riprende e sviluppa
volutamente alcune idee e concetti espressi nel lavoro citato.
3
Il 9
maggio 2014, presso l'Università degli Sudi di Genova, alla
presenza delle più alte autorità accademiche, è stato presentato
il volume di M. Amelotti, Altri scritti Giuridici (a cura
di M.P. Pavese), Torino 2014.
4 Cfr.
M. Amelotti, Nell'Ottantesimo di "Aegyptus". L'opinione di
un giurista, Aegyptus LXXXII, 2002, p. 14 = Altri Scritti
Giuridici, cit., p. 328.
5
Cfr.
I. Alibrandi, Sopra alcuni frammenti di scritti di antichi
giureconsulti romani, Studi e documenti di storia e diritto,
I, 1880, pp. 39-61 e 169-190, II, 1881, pp. 61-70; Id., Sopra
una tavoletta cerata scoperta a Pompei il 20 settembre 1887,
BIDR I, 1888, pp. 16-20.
6
Cfr.
L. Cantarelli, Il frammento berlinese de dediticiis, BIDR
VII, 1894, p. 27.
7
Cfr.,
ad es, V. Scialoja, Sopra alcuni frammenti di diritto romano
recentemente scoperti, Archivio Giuridico XXIII, 1879, pp.
461-466; Id., Sui nuovi frammenti di diritto romano pubblicati
da R. Dareste, La Cultura III, vol. 5, 1883, pp. 101-103;
Id., Ancora sui nuovi frammenti di diritto romano pubblicati
dal Dareste, Studi Senesi I, 1884, pp. 97-101.
8
Cfr.
V. Scialoja, Nuove tavolette cerate pompeiane, BIDR I, 1888,
pp. 5-15.
9
Cfr.
V. Scialoja - G. Segrè, Fragmentum de Formula Fabiana, BIDR
I, 1888, pp. 126-142.
10
Cfr.
C. Ferrini, La costituzione degli Ateniesi di Aristotele -
Testo greco, versione, introduzione e note, Milano 1891.
11
L'editio
princeps fu curata da F.G. Kenyon, 'Aqhna...wn polite...a.
Aristotle on the Constitution of Athens, London 1891.
12
Cfr.
Cantarelli, Il frammento berlinese de dediticiis, cit., pp.
27-37.
13
Cfr.
V. Scialoja, Il testamento di C. Longino Castore, BIDR VII,
1894, pp. 1-25; R. De Ruggiero, Due papiri giuridici di Antinoe,
BIDR XIV, pp. 285-293; V. Arangio-Ruiz, La successione testamentaria
secondo i papiri greco-egizi, Napoli 1906; G. Bortolucci,
Il testamento di Acusilao, Studi romanistici II, Padova 1906
pp. 57-82; G. Castelli, Un testamento romano dell'anno 131
d. Cr., Studî della Scuola Papirologica II, Milano 1917, pp.
80-94.
14
Cfr.
G. Botti, Il papiro giudiziario Cattaoui, Rivista egiziana
VI, 1894, pp. 529-533.
15
Cfr.
V. Scialoja, Il papiro giudiziario Cattaoui e il matrimonio
dei soldati romani, BIDR VIII, 1895, p. 161. Lo stesso numero
del Bullettino, nella sezione Notizie, a p. 311, conterrà
un'esortazione ai romanisti: "Sui papiri egiziani dei musei
di Berlino, (vol. 1 completo e vol. II fascicoli 1-6), dell'arciduca
Ranieri a Vienna (Corpus papyrorum Raineri) (vol. I), della
collezione di Ginevra... richiamiamo l'attenzione dei romanisti".
16
Cfr.
V. Scialoja, Alcuni testi e documenti giuridici, BIDR IX,
1896, pp. 170-176 e pp. 193-195.
17
Cfr.
G. Vitelli, Nuove scoperte di papiri, Atene e Roma III, 1900,
pp. 161-163.
18
Cfr.
G. Vitelli, Dai papiri greci dell'Egitto, Atene e Roma IV,
1901, p. 73 sgg. Seguì quasi subito, come si vedrà qui di
seguito, vivo interesse da parte del Costa: cfr. E. Costa,
Sul papiro fiorentino num. 1, BIDR XIV, 1901, pp. 47-50.
19
Cfr.
V. Scialoja, Verbali delle riunioni dell'Istituto, BIDR XIII,
1900, p. 95.
20
Cfr.
R. De Ruggiero, Le prime illustrazioni della cosiddetta "petizione
di Dionysia", BIDR XIII, 1900, p. 61 sgg.
21
Cfr.
R. De Ruggiero, Studi papirologici sul matrimonio e sul divorzio
nell'Egitto greco-romano, BIDR XV, 1903, pp. 179-282.
22
Crf.
R. De Ruggiero, Frammenti di un libro catastale scoperti in
un papiro greco d'Egitto, BIDR XVI, 1904, pp. 193-205.
23
Cfr.
E. Costa, Le locazioni dei fondi nei papiri greco-egizi, BIDR
XIV, 1901, pp. 51-56.
24
Cfr.
Costa, Sul papiro fiorentino n. 1, cit., pp. 47-50.
25
Cfr.
E. Costa, Mutui ipotecari greco-egizi, BIDR XVII, 1905, pp.
96-102.
26
Cfr.
V. Arangio-Ruiz, Ludwig Mitteis - Griechische Urkunden der
Papyrussammlung zu Leipzig, BIDR XVIII, 1906, pp. 317-327.
27
Cfr.
Arangio-Ruiz, La successione testamentaria secondo i papiri
greco-egizi, cit.
28
Cfr.
A. Marchi, Testi giuridici latini del Museo del Cairo, BIDR
XVIII, 1906, pp. 313-316.
29
Cfr.
V. Arangio-Ruiz, Rivista di papirologia giuridica per l'anno
1909, BIDR XXII, 1910, pp. 208-266; l'iniziativa proseguirà
in BIDR XXIV, 1911, pp. 204-276.
30
Cfr.
Arangio-Ruiz, Rivista di papirologia giuridica per l'anno
1909, cit., pp. 218-219; Id., Rivista di papirologia giuridica
per l'anno 1910, BIDR XXIV, 1911, pp. 215-217.
31
Per
il periodo che qui interessa, possono essere citati i lavori
di G. Segrè, L'editto di Caracalla dell'anno 212 sulla cittadinanza
romana e il papiro di Giessen 40, 1, Atti Soc. Progr. Scienze,
VII, 1914, pp. 1012-1016; Id., Di nuovo sull'editto di Caracalla
relativo alla concessione della cittadinanza romana e sul
papiro di Giessen 40, col. 1, BIDR XXII, 1922, pp. 191-211
e quello di A. Beltrami, Per il testo del papiro di Giessen
40 col. I, Riv.Fil. XLV, 1917, pp. 16-23.
32
Cfr.
F. Vassalli, Frammento di un indice del Digesto, BIDR XXIV,
1911, pp. 180-203. |