Borgo SS. Apostoli, 22 - 50123 Firenze
 
Sergio Audano
+39 347 9811436
Rosario Pintaudi
+39 335 5237599
Anna Di Giglio
 
 

Vai ai contenuti

Papirologia giuridica italiana - Introduzione - Estratti dal BIDR - Immagini - N. Putortì

 

 

 

Nicola Putortì: una vita tra le due Sicilie - di Marco Rolandi *

 

 

 

Foto fornita dal prof. Ugo Verzì Borgese

C olui che diresse dal 1912 al 1947 il Museo Civico di Reggio Calabria, poi fusosi con il Museo Nazionale e diventato quello che noi tutti oggi conosciamo come Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria (MArRC), fu in realtà uno studioso molto attivo anche sull'altra sponda dello Stretto.

   Apprendiamo infatti che ricoprì alcuni incarichi universitari proprio a Messina1; in particolare, ciò che interessa maggiormente lo scrivente furono i corsi di epigrafia e papirologia giuridica che il prof. Nicola Putortì tenne presso l'ateneo messinese.

   Nel presentare infatti queste dispense che con cordialità il prof. Rosario Pintaudi ha fatto giungere alla mia attenzione, vorrei far risaltare anche qualche tratto del Putortì come docente di materie giuridiche.

 


 

Nicola Putortì: "Lezioni di Papirologia giuridica"(pdf: 2,5 Mb)

 


 

   Ma andiamo per ordine. Dopo la sua morte, avvenuta nel dicembre 1959, il nome dello studioso venne praticamente dimenticato per quasi sessant'anni se è vero che per giungere alla notizia che gli si sarebbe intitolato un tratto di una strada reggina si dovette aspettare fino al 20172.

   Ecco allora alcune succinte notizie biografiche: nato a Reggio Calabria nel 1877, fu allievo di Luigi Savignoni al tempo in cui questi fu chiamato come primo straordinario di archeologia (1901) all'Università di Messina 3.

   Negli anni dell'istituzione della Soprintendenza archeologica della Calabria (1907) con sede a Reggio, che vide Paolo Orsi come organizzatore, completò la propria formazione da archeologo e a seguito della ricostruzione dopo il sisma del 19084, quando egli ricevette incarico ministeriale di vigilare sugli scavi e relative numerose scoperte occasionali e fortuite del periodo5, gli venne infine conferita (1912) la direzione del Museo Civico.

   Successivamente, il Putortì ottenne la libera docenza all'Università di Messina e parallelamente all'incarico presso il museo insegnò per molti anni archeologia ed epigrafia giuridica, papirologia giuridica e storia antica rispettivamente presso le Facoltà di Giurisprudenza e di Magistero6.

   Arrivati ad un certo punto della vita dello studioso però (poniamo come spartiacque la Prima Guerra Mondiale), nel proseguire questa ricerca si trovano sempre meno giudizi riguardanti il suo lavoro (nel bene e nel male), e sempre più giudizi negativi che riguardano il suo carattere, giudicato da molti poco empatico, polemico, addirittura xenofobo7!

   Che cos'era successo? A Reggio la nascita di un nuovo Museo Nazionale, propugnata da Paolo Orsi e da Umberto Zanotti-Bianco, venne fortemente osteggiata da quanti accusarono i due studiosi di volere nient'altro che lo smantellamento del Museo Civico8. Inizialmente Orsi accolse favorevolmente la nomina di Putortì a direttore del Civico9, ma poi probabilmente (come dico qui sopra) la tesi “reggina” sul conto del Museo Nazionale convinse sempre di più il nostro studioso e negli anni minò i rapporti tra i due.

   Quando tuttavia Orsi morì, il Nostro seppe spendere parole che non mi sembrano solo di circostanza10. Proprio in quel periodo il regime fascista raggiungeva il massimo consenso e Putortì fu alle prese con nuovi problemi che riguardarono questa volta proprio il corso di Papirologia Giuridica a Messina11: siamo nell'anno 1939. Il corso gli verrà riaffidato nel 1942-1943, ultimo anno del fascismo in Sicilia12.

   Dopo la fine della guerra i cattolici, che allora guidavano le amministrazioni locali ed anche il governo centrale, misero fine alla sua carriera in quanto dichiaratamente laico e fieramente massone13, ma intanto erano sopraggiunti anche i limiti di età.

   Ecco dunque secondo lo scrivente svelato il motivo di tanta antipatia: fu uno studioso severo, tenacemente attaccato al proprio lavoro e alla propria terra, non fu né xenofobo né fascista ma per tutta la vita fu massone. Ebbe invero amicizie fidate e di lunghissima durata, come quella con Raffaele Pettazzoni14, anch'egli massone. Quello che è certo è che il Putortì non smise mai di lottare, sopravvivendo alle sue stesse polemiche (come vedremo a proposito della dispensa che fra poco presenteremo). Ancora nel 1949 troviamo traccia dell'antica e mai sopita polemica contro l'oramai istituendo Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria15.

   Leggendo la sua bibliografia è possibile ricostruire la sua attività di archeologo e direttore del Museo Civico16, mentre dal punto di vista giuridico, il Putortì si interessò infine sia di epigrafi17 , sia di pergamene18.

   Ha colpito inoltre molto l'interesse dello scrivente l'articolo “Di un titolo termale scoperto in Reggio Calabria”19, dove viene presentata un'epigrafe latina del 374 d.C. che parla della ricostruzione delle Terme cittadine crollate a causa di un terremoto; quest'importante testimonianza che si trova oggi nel Museo Nazionale ci documenta l'elevata sismicità del territorio anche in epoca antica e l'articolo del Putortì è stato utilizzato quasi cento anni dopo la sua uscita in una pubblicazione non archeologica ma scritta da specialisti di un settore completamente diverso20!

   Come ultima notizia, che completa il quadro di uno studioso a 360°, si può far notare che il Putortì fu molto attivo anche sul piano editoriale: tra le riviste che diresse (e sulle quali scrisse), si possono citare l'Italia Antichissima, Ricerche di Storia medioevale e moderna in Calabria e il Bollettino della Società calabrese di Storia Patria.

   Veniamo ora alle Lezioni di Papirologia Giuridica. Innanzitutto la copia che proponiamo qui scannerizzata è quella sulla quale studiò la compianta Ausilia Saija nella prima metà degli anni '7021. Questo dato temporale sembra trascurabile ma in realtà non lo è: avendo infatti rilevato che le ultime lezioni che il Putortì tenne a Messina risalgono alla metà degli anni '40, dove come dicevo prima continuò ad insegnare fin quasi alla pensione, possiamo infatti notare che la dispensa circolava ancora quasi trent'anni dopo.

   Nella composizione di questo scritto, che da dati interni relativi al progresso degli studi proporrei della fine degli anni '30, il Putortì doveva avere tra le mani sicuramente i Fondamenti della Papirologia Giuridica di Ludwig Mitteis22 , ma anche il manuale del Modica23 , che ad un certo punto infatti cita24, ed anche gli scritti dei maestri Bonfante e Scialoja. Direi pertanto che il testo, che qui proponiamo scansionato in PDF, a parte qualche piccola imprecisione25, oltre ad essere stato una buona guida nello studio per generazioni di studenti, risulta essere di una certa utilità ancora oggi.

   Buona lettura!

 

 

 

Lezioni di Papirologia giuridica (pdf: 2,5 Mb)

 

 

 


 

 

 

* Ho volutamente usato questo anacronismo perchè almeno fino al primo dopoguerra era ancora molto vivo il ricordo di quando il “Faro” di Messina (cioè lo Stretto) divideva in due il Regno di Napoli.


1 Cfr. Archivio Storico per la Calabria e la Lucania, XXIX, (1960), fasc. I, p. 80.


2 Cfr. http://www.strettoweb.com/2017/05/reggio-calabria-con-lintitolazione-di-una-via-a-nicola-calipari-e-ad-altri-illustri-nomi-della-vita-culturale-e-politica-reggina-si-conclude-la-prima-fase-della-rivoluzione-toponomastica/553249/.


3 Promosso ordinario il 1° dicembre 1905, rimase nella città dello Stretto fino al terribile terremoto del 1908; vi tornò per periodi alterni dal 1910 al 1914.


4 Cfr. N. Putortì, Le scoperte archeologiche di Reggio dopo il terremoto del 1908, Bollettino della Società Calabrese di Storia Patria II, 1918, ff. 1-2, 3-6; III-IV, 1919-1920, ff. 1-3, 7-12.


5 Cfr. C. Turano, Calabria d'altri secoli: scritti storico geografici, Roma 2013, p. 227.


6 Notizie sulla vita dello studioso sono reperibili in D. De Giorgio, Nicola Putortì: bio-bibliografia, Historica LVI, 2003, f. 1, pp. 4-16.


7 Cfr. M. Paoletti, Medma ed Hipponium: gli scavi di Paolo Orsi ai primi del Novecento e le indagini odierne, Ann. Mus. Civ. Rovereto, Suppl. vol. 6, 1990, p. 134 e sg.


8 Vedi nota precedente; non intendo qui entrare nell'ormai sopita polemica Museo Civico contro Museo Nazionale, che tanto infiammò gli animi reggini a cavallo dell'ultima guerra. Desidero solo far notare che un Museo Civico Archeologico per Reggio Calabria, auspicato dal Mommsen, venne effettivamente inaugurato nel giugno 1882, superò momenti drammatici come il sisma del 1908 e grazie alla lunga direzione del Putortì diventò il punto di riferimento dell'archeologia in Calabria. Certo il nostro studioso non potè opporsi ad una sua “regificazione” (come sarebbe potuto accadere prima del 1946 - ricordo a tal proposito che il progetto fu del del Piacentini e i lavori del nuovo museo iniziarono nel 1932), o ad una sua nazionalizzazione nel dopoguerra (il Museo Nazionale verrà aperto al pubblico nel 1959, anno della morte del Putortì), ma mi piace pensare che con il ritrovamento dei Bronzi, di cui questo 2022 è il 50° anniversario, tutti gli sforzi di Spanò Bolani, De Lorenzo, Putortì, Orsi, Zanotti Bianco, siano stati ben ricompensati, facendo dell'istituzione archeologica museale di Reggio un'eccellenza a livello planetario.


9 Il grande archeologo roveretano si congratulò telegraficamente; cfr. De Giorgio, Nicola Putortì, cit., p. 9.


10 Cfr. N. Putortì, Necrologio di Paolo Orsi, Ricerche di Storia Medioevale e Moderna II, 1936, p. 88.


11 Ho ritrovato in un recentissimo articolo di G. D'Amico, The University of Messina Targeted by the Regime, Trauma and Memory, 2020, Volume 8, no. 1, p. 52, la notizia che a Putortì nell'A.A. 1939-1940 non venne rinnovato l'insegnamento; lo aveva invece regolarmente svolto l'anno prima: cfr. Annuario del Ministero dell'Educazione Nazionale, Roma 1938, p. 154.


12 Cfr. Annuario del Ministero dell'Educazione Nazionale, 1942-1943, Volume Primo, Roma 1943, p. 114.


13 Cfr. F. Cordova, Massoneria in Calabria (Personaggi e documenti. 1863-1950), Cosenza 1998, pp. 121-122.


14 L'amicizia tra i due studiosi risale con ogni probabilità ai primi del Novecento, vedi M. Gandini, Raffaele Pettazzoni da alunno della scuola archeologica a professore supplente nel “Minghetti” di Bologna (1907-1909), Strada Maestra. Quaderni della biblioteca comunale “G.C. Croce” di San Giovanni in Persiceto, 33 (2° semestre 1992), p. 215. I due amici, curiosa coincidenza, moriranno lo stesso giorno: l'8 dicembre 1959.


15 E' nell'aprile di quell'anno che l'amico Pettazzoni redigerà una testimonianza a favore del lavoro svolto da Putortì al Museo Civico; cfr. M. Gandini, Raffaele Pettazzoni negli anni 1949-1950, Strada Maestra. Quaderni della biblioteca comunale “G.C. Croce” di San Giovanni in Persiceto, 60 (1° semestre 2006) pp. 56-57. Da quanto appare nell'articolo appena citato, il grande storico delle religioni si trovava in buona compagnia; il Putortì ottenne infatti pareri favorevoli da: Gaetano De Sanctis, Giovanni Patroni, Bartolomeo Nogara, Fulvio Maroi, Carlo Albizzati, Raffaele Corso, Ernesto Pontieri, Carlo Battisti, Michele Barillari, Giovanni Alessio, Plinio Fraccaro.


16 I cui interessi non riguardarono solamente la città di Reggio, cfr. De Giorgio, Nicola Putortì, cit., pp. 12-16.


17 Cfr. N. Putortì, La probabile tutela della madre nella tabella di Crimisa, L'Italia Antichissima, XII, 1938, pp. 33-40; Id., Contributi Epigrafici agli studi di storia di Diritto agrario romano (Cinque iscrizioni romane dei Bruttii), Bollettino della Società Calabrese di Storia Patria, V, 1946, pp. 7-19.


18 Cfr. N. Putortì, Una pergamena basiliana di Terreti. Osservazioni giuridiche, Ricerche di storia medioevale e moderna in Calabria, vol. II, 1938, pp. 3-16.


19 Cfr. Rendiconti della Reale Accademia dei Lincei. Classe di scienze morali, storiche e filologiche, s.V. 21, 1912, pp. 791-802.


20 Cfr. E. Guidoboni – A. Muggia – A. Comastri – G. Valensise, Ipotesi sul “predecessore” del terremoto del 1908: archeologia, storia, geologia, pp. 483-515, in G. Bertolaso – E. Boschi – E. Guidoboni – G. Valensise, Il terremoto e il maremoto del 28 dicembre 1908: analisi sismologica, impatto, prospettive, DPC – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Roma – Bologna 2008 (in particolare vedi pp. 500-501).


21 Debbo questa notizia al prof. Rosario Pintaudi.


22 Cfr. L. Mitteis, Grundzüge und Chrestomathie der Papyruskunde, Zweiter Band: Juristischer Teil, Erste Hälfte: Grundzüge, Leipzig-Berlin 1912. E' attualmente in corso il progetto per l'edizione italiana: cfr. M. Rolandi, Per un'edizione italiana dei “Grundzüge” di Ludwig Mitteis: osservazioni preliminari, Aegyptica VIII, Atti del VI Convegno di Egittologia (13-14 ottobre 2016) e della Giornata di Studi per i 10 anni di attività del Centro Champollion (6 giugno 2018), Torino 2019, pp. 59-69.


23 Cfr. M. Modica, Introduzione allo studio della papirologia giuridica, Milano 1914.


24 Cfr. N. Putortì, Lezioni di Papirologia Giuridica, pp. 8-9.


25 Soprattutto nel citare i documenti: es. a p. 16, possiamo correggere la data del papiro al 126 d.C.



 

 

 

Papirologia giuridica italiana - Introduzione - Estratti dal BIDR - Immagini - N. Putortì


Torna ai contenuti | Torna al menu